Paola Magnifico

Il mio interesse per la fotografia è nato verso la fine degli anni ’80 e all’inizio, come tutti i principianti, fotografavo di tutto. Ben presto la mia attenzione è stata catturata dalla fotografia naturalistica e dalla caccia fotografica: più di una vacanza estiva è stata organizzata per andare alla ricerca di “prede” più o meno difficili da catturare con la reflex. Nel frattempo facevo da assistente per servizi fotografici di matrimonio. C’è stata poi una lunga pausa iniziata con l’avvento del digitale: l’utilizzo dei software di elaborazione mi spaventava non poco!

Dopo qualche anno ho però capito che era arrivato il momento di misurarmi con le nuove tecnologie applicate alla fotografia e nel 2014 ho ripreso a scattare dedicandomi prevalentemente all’esplorazione e documentazione fotografica di posti abbandonati: il silenzio e l’apparente assenza di vita che avvolge questi luoghi mi trasporta in un “mondo parallelo” lontano dalla frenesia di tutti i giorni; quando varco la porta di una villa abbandonata o di una fabbrica in rovina mi prendo una pausa dalla vita reale e mi immergo per qualche ora in un’altra realtà!

Da qualche tempo sta crescendo anche il mio interesse per la fotografia di architettura e per il genere “urban” che mi porta a passeggiare per le vie della mia città per immortalare angoli più o meno conosciuti.

Dal punto di vista tecnico sono un’autodidatta: non ho mai frequentato un corso o letto testi specifici ma ho imparato “sul campo” e ascoltando i consigli di chi è più esperto di me.

Il mio rapporto con i software di post produzione non è però migliorato col passare del tempo: nel mio computer ci sono ancora decine di immagini che aspettano di essere elaborate…