Alessandro Malinverni

Ho cominciato a fotografare a 12 anni quando mio padre mi caricò un rullino in bianconero nella sua Kodak Retina che tuttora custodisco con affetto: da allora ho scoperto un mondo nuovo a cui mi sono appassionato sempre di più, andando in giro da solo per il quartiere a cercare soggetti da fotografare.

Dopo qualche tempo un amico mi regalò la sua attrezzatura per stampare e così mi avvicinai anche al mondo della camera oscura e del bianconero che ancora oggi è la forma espressiva che preferisco.

Dopo diversi anni e tantissimi metri di pellicola, nel 1985 arrivano le prime soddisfazioni: al matrimonio di un’amica mi viene chiesto di affiancare il fotografo “ufficiale” e visti i risultati incoraggianti inizio a collaborare con alcuni studi milanesi, poi con un’agenzia giornalistica che si occupa di sport motoristici, portando avanti questa attività semiprofessionale per diversi anni.

Nel frattempo mi avvicino per hobby al mondo della fotografia naturalistica e della caccia fotografica.

Nel 2001, per una serie di vicissitudini personali, interrompo l’attività fotografica per dedicarmi ad altro: per oltre 10 anni non ho più fotografato, se non in vacanza e solo per foto ricordo.

In fondo al cuore però qualcosa è rimasto: nonostante tutto non ho mai smesso di soffermarmi a osservare con attenzione una bella fotografia.

La mia “seconda vita” fotografica coincide con la scoperta del mondo urbex, che mi ha da subito affascinato e oggi occupa parte della mia attività fotografica: immerso nel silenzio di questi luoghi polverosi e lontani dalla frenesia quotidiana mi rilasso e vado alla ricerca di spunti sempre nuovi per le mie immagini.

Mi dedico con piacere anche alla fotografia di strada, con lunghe passeggiate in città che offrono infinite possibilità di ritrarre soggetti particolari e situazioni curiose.